Stimolo
Estate 2008
La felicità del rendere felici gli altri (anonimo)
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Due
uomini, entrambi molto malati, occupavano la stessa
stanza d'ospedale.
Ad uno dei due uomini era permesso mettersi seduto sul
letto per un'ora ogni pomeriggio per aiutare il drenaggio
dei fluidi dal suo corpo. Il suo letto era vicino all'unica
finestra della stanza.
L'altro uomo doveva restare sempre sdraiato.
Infine i due uomini fecero conoscenza e cominciarono
a parlare per ore. Parlarono delle loro mogli e delle
loro famiglie, delle loro case, del loro lavoro, del
loro servizio militare e dei viaggi che avevano fatto.
Ogni pomeriggio l'uomo che stava nel letto vicino alla
finestra poteva sedersi e passava il tempo raccontando
al suo compagno di stanza tutte le cose che poteva vedere
fuori dalla finestra. L'uomo nell'altro letto cominciò
a vivere per quelle singole ore nelle quali il suo mondo
era reso più bello e più vivo da tutte
le cose e i colori del mondo esterno. La finestra dava
su un parco con un delizioso laghetto.
Le anatre e i cigni giocavano nell'acqua mentre i bambini
facevano navigare le loro barche giocattolo.Giovani
innamorati camminavano abbracciati tra fiori di ogni
colore e c'era una bella vista della città in
lontananza. Mentre l'uomo vicino alla finestra descriveva
tutto ciò nei minimi dettagli, l'uomo dall'altra
parte della stanza chiudeva gli
occhi e immaginava la scena. In un caldo pomeriggio
l'uomo della finestra descrisse una parata che stava
passando.Sebbene l'altro uomo non potesse vedere la
banda, poteva sentirla.Con gli occhi della sua mente
così come l'uomo dalla finestra gliela descriveva.
Passarono i giorni e le settimane.
Un mattino l'infermiera del turno di giorno portò
loro l'acqua per il bagno e trovò il corpo senza
vita dell'uomo vicino alla finestra, morto pacificamente
nel sonno. L'infermiera diventò molto triste
e chiamò gli inservienti per portare via il corpo.
Non appena gli sembrò appropriato, l'altro uomo
chiese se poteva spostarsi nel letto vicino alla finestra.
L'infermiera fu felice di fare il cambio, e dopo essersi
assicurata che stesse bene, lo lasciò solo.Lentamente,
dolorosamente, l'uomo si sollevò su un gomito
per vedere per la prima volta il mondo esterno. Si sforzò
e si voltò lentamente per guardare fuori dalla
finestra vicino al letto.
Essa siaffacciava su un muro bianco. L'uomo chiese all'infermiera
che cosa poteva avere spinto il suo amico morto a descrivere
delle cose cosi meravigliose al di fuori da quella finestra.
L'infermiera rispose che l'uomo era cieco e non poteva
nemmeno vedere il muro. 'Forse, voleva farle coraggio..'
disse.
Epilogo: vi è una tremenda felicità nel
rendere felici gli altri, anche a dispetto della nostra
situazione. Un dolore diviso è dimezzato, ma
la felicità divisa è raddoppiata. Se vuoi
sentirti ricco conta le cose che possiedi che il denaro
non può comprare. L'oggi è un dono, e
per questo motivo che si chiama presente.
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Contributi
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