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Sommario

Libero arbitrio

Supponiamo tu stia facendo la fila in una tavola calda e quando arrivi ai dessert esiti tra una pesca e una grossa fetta di dolce al cioccolato coperta di gelato alla crema. Il dolce sembra buono, ma sai che fa ingrassare. In ogni modo lo prendi e lo mangi con piacere. Il giorno dopo ti guardi allo specchio o vai sulla bilancia e pensi "Vorrei non avere mangiato quel dolce al cioccolato. Invece avrei potuto prendere una pesca". "Invece avrei potuto prendere una pesca." Cosa significa, e è vero?

Le pesche erano disponibili quando facevi la fila alla tavola calda: avevi l'opportunità di prendere una pesca. Ma questo non è tutto ciò che intendi dire. Tu intendi che avresti potuto prendere la pesca invece del dolce. Avresti potuto fare qualcosa di diverso da quello che hai fatto in realtà. Prima che prendessi la tua decisione eri incerto se avresti preso frutta o dolce, e è stata solo la tua scelta che ha stabilito quale dei due sarebbe stato.

È così? Quando dici "Invece avrei potuto prendere una pesca" intendi che dipendeva solo dalla tua scelta? Hai scelto dolce al cioccolato, quindi è quello che hai avuto, ma se avessi scelto la pesca l'avresti avuta.

Anche questo non sembra essere sufficiente. Tu non vuoi dire solo che se avessi scelto la pesca l'avresti avuta. Quando dici "Invece avrei potuto prendere la pesca", vuoi anche dire che avresti potuto sceglierla – senza che vi siano dei "se" di mezzo. Ma che significa?

Non si può spiegarlo facendo riferimento a altre occasioni in cui hai scelto frutta. E non può essere spiegato dicendo che se ci avessi pensato più intensamente, o se ci fosse stato con te un amico che mangia come un uccellino l'avresti scelta.

Quello che stai dicendo è che avresti potuto prendere una pesca al posto del dolce al cioccolato proprio allora, così come stavano le cose. Pensi che avresti potuto scegliere una pesca anche se qualsiasi altra cosa fosse stata esattamente identica fino al punto in cui, di fatto, hai scelto il dolce al cioccolato. La sola differenza sarebbe stata che invece di pensare "Oh, insomma" e allungare la mano verso il dolce avresti pensato "Meglio di no", e allungato la mano verso la pesca.

Questa è un'idea di "può" o "avrebbe potuto" che applichiamo solo a persone (e forse a certi animali). Quando diciamo "L'auto avrebbe potuto salire in cima alla collina" intendiamo che l'auto aveva abbastanza potenza da raggiungere la cima della collina se qualcuno ce l'avesse portata. Non vogliamo dire che trovandosi una volta parcheggiata in fondo alla collina l'auto avrebbe semplicemente potuto fare un balzo e salire in cima invece di continuare a stare là ferma. Prima di tutto sarebbe dovuto accadere qualcosa di diverso, come che ci salisse qualcuno e accendesse il motore. Ma quando capita alle persone sembriamo pensare che esse possono fare varie cose che in realtà non fanno, proprio così, senza che prima accada qualche altra cosa. Cosa significa?

Parte di quello che significa può essere questo: nulla fino al momento in cui scegli determina irrevocabilmente quale sarà la tua scelta. Resta incerta la possibilità che sceglierai una pesca fino al momento in cui di fatto scegli dolce al cioccolato. Non è stabilito in anticipo.

Alcune cose che accadono sono stabilite in anticipo. Per esempio, sembra stabilito in anticipo che il sole sorgerà domani a una certa ora. Non è una possibilità incerta che domani il sole non sorgerà e semplicemente continuerà la notte. Questo non è possibile perché potrebbe accadere solo se la terra smettesse di ruotare o il sole cessasse di esistere, e non c'è nulla nella nostra galassia che potrebbe fare accadere l'una o l'altra cosa. La terra continuerà a ruotare a meno che sia fermata e domani mattina la sua rotazione ci riporterà verso l'interno del sistema solare, verso il sole, e non verso l'esterno di esso, lontano. Se non vi è alcuna possibilità che la terra si fermi o che il sole non sia là, non vi è alcuna possibilità che il sole non sorga domattina.

Quando dici che avresti potuto prendere una pesca al posto del dolce al cioccolato, parte di quello che intendi potrebbe essere che non era stabilito in anticipo cosa avresti fatto, come è determinato in anticipo che il sole sorgerà domani. Prima che tu facessi la tua scelta non erano in funzione processi o forze che rendevano inevitabile che avresti scelto il dolce al cioccolato.

Potrebbe non essere tutto quello che vuoi dire, ma sembra almeno parte di quello che intendi. Infatti, se fosse veramente stabilito in anticipo che avresti scelto il dolce, come potrebbe essere anche vero che avresti potuto scegliere frutta? Sarebbe vero che nulla avrebbe potuto impedirti di avere una pesca se avessi scelto un dolce. Ma questi se non sono come dire che avresti potuto scegliere una pesca, punto e basta. Non avresti potuto sceglierla a meno che la possibilità non rimanesse incerta finché non l'hai eliminata scegliendo il dolce.

Alcuni hanno ritenuto che non è mai possibile per noi fare qualcosa di diverso da quello che effettivamente facciamo, in questo senso assoluto. Essi riconoscono che quello che facciamo dipende dalle nostre scelte, decisioni e voleri e che facciamo scelte differenti in circostanze differenti: non siamo come la terra che ruota sul suo asse con monotona regolarità. Ma la tesi è che, in ogni caso, le circostanze che esistono prima che agiamo determinano le nostre azioni e le rendono inevitabili. La somma delle esperienze di una persona, dei suoi desideri e delle sue conoscenze, della sua costituzione ereditaria, delle circostanze sociali e della natura delle scelte cui si trova di fronte, insieme a altri fattori di cui possiamo essere all'oscuro, tutto si combina in modo da rendere un'azione particolare inevitabile in quelle circostanze.

Questa visione è chiamata determinismo. L'idea non è che possiamo conoscere tutte le leggi dell'universo e usarle per predire quello che accadrà. Prima di tutto, non possiamo conoscere tutte le complesse circostanze che influiscono su una scelta umana. Secondariamente, anche quando apprendiamo qualcosa sulle circostanze e cerchiamo di fare una predizione, in sé questo è un mutamento nelle circostanze che può mutare il risultato previsto. Ma il punto non è la prevedibilità. L'ipotesi è che vi sono leggi di natura, come quelle che governano il movimento dei pianeti, che governano tutto quello che accade nel mondo – e che in conformità a quelle leggi le circostanze precedenti un'azione determinano quello che accadrà e escludono ogni altra possibilità.

Se è vero, allora anche quando stai decidendo sul dessert è già determinato da parecchi fattori che agiscono su di te e in te che sceglierai il dolce. Non avresti potuto scegliere la pesca, anche se pensi che avresti potuto: il processo di decisione è solo l'elaborazione del risultato determinato all'interno della tua mente.

Se il determinismo vale per tutto quel che accade, era già stabilito prima che tu nascessi che avresti scelto il dolce. La tua scelta era determinata dalla situazione immediatamente precedente, e quella situazione era determinata dalla situazione che la precedeva, e così via, indietro fin dove vuoi arrivare.

Anche se il determinismo non vale per tutto ciò che accade – anche se alcune cose accadono semplicemente senza essere state determinate da cause che c'erano in anticipo – sarebbe tuttavia assolutamente significativo se tutto quello che facciamo fosse determinato prima che lo abbiamo fatto. Per quanto libero tu ti possa sentire quando scegli tra frutta e dolce, o tra due candidati in un'elezione, saresti effettivamente in grado di fare solo una scelta in quelle circostanze – sebbene, se le circostanze o i tuoi desideri fossero stati diversi, avresti scelto diversamente.

Se fossi convinto di questo su te stesso e gli altri, probabilmente cambierebbe il tuo modo di sentire sulle cose. Per esempio, potresti biasimarti per avere ceduto alla tentazione e aver preso il dolce? Avrebbe senso dire "In effetti avrei dovuto prendere una pesca" se invece non avessi potuto scegliere una pesca? Certamente non avrebbe avuto senso dirlo se non ci fosse stata frutta. Per cui come può aver senso se ci fosse stata frutta, ma non avresti potuto sceglierla perché era stabilito in anticipo che avresti scelto il dolce?

Questo sembra avere serie conseguenze. Oltre a non essere ragionevolmente in grado di biasimare te stesso per aver preso il dolce, probabilmente non saresti ragionevolmente in grado di biasimare nessuno per aver fatto qualcosa di male, o di lodarlo per aver fatto qualcosa di buono. Se fosse stato determinato in anticipo quello che avrebbero fatto, esso era inevitabile: non avrebbero potuto fare niente di diverso, date le circostanze. Quindi come possiamo considerarli responsabili?

Puoi essere davvero arrabbiato con qualcuno che viene a una festa a casa tua e ruba tutti i tuoi dischi di Glenn Gould, ma supponiamo tu creda che la sua azione era determinata in anticipo dalla sua natura e dalla situazione. Supponiamo tu creda che tutto quello che ha fatto, incluse le azioni precedenti che hanno contribuito alla formazione del suo carattere, sia stato determinato in anticipo da circostanze precedenti. Potresti ancora ritenerlo responsabile di un simile comportamento di bassa lega? O non sarebbe più ragionevole considerarlo come una sorta di disastro naturale – come se i tuoi dischi fossero stati divorati dalle termiti?

La gente è in disaccordo su questo. Alcuni pensano che se il determinismo è vero, nessuno può ragionevolmente essere lodato o biasimato per qualcosa, non più di quanto la pioggia possa essere lodata o biasimata per il fatto che cade. Altri pensano che ha ancora senso lodare buone azioni e condannare quelle cattive, anche se fossero inevitabili. Dopo tutto, il fatto che qualcuno era determinato in anticipo a comportarsi male non significa che non si è comportato male. Se ruba i tuoi dischi dimostra sconsideratezza e disonestà, che sia determinato o no. Inoltre, se non lo biasimi, o forse anche lo punisci, probabilmente lo farà ancora.

D'altra parte, se pensiamo che quello che ha fatto era determinato in anticipo è più come punire un cane perché ha masticato il tappeto. Non significa che lo riteniamo responsabile per quello che ha fatto: tentiamo semplicemente di influenzare il suo comportamento nel futuro. Per quanto mi riguarda, non penso che abbia senso biasimare qualcuno per aver fatto quello che era impossibile per lui non fare. (Anche se, ovviamente, il determinismo implica che era determinato in anticipo che avrei pensato questo.)

Questi sono i problemi che dobbiamo affrontare se il determinismo è vero. Ma forse non lo è. Parecchi scienziati credono ora che non sia vero per le particelle fondamentali della materia, che in una data situazione vi è più di una cosa che un elettrone può fare. Forse, se il determinismo non vale neppure per azioni umane questo lascia spazio al libero arbitrio e alla responsabilità. Che cosa succede se le azioni umane, o almeno alcune di esse, non sono determinate in anticipo? Cosa succede se, fino al momento in cui scegli, è una possibilità aperta se sceglierai o dolce al cioccolato o una pesca? Allora, per quanto riguarda quello che è accaduto prima, avresti potuto scegliere entrambi. Anche se in effetti hai scelto il dolce, avresti potuto scegliere una pesca.

Ma anche questo è sufficiente per il libero arbitrio? È tutto quello che hai in mente quando dici "Avrei potuto invece prendere la frutta?" – che la scelta non era determinata in anticipo? No, tu credi qualcosa di più. Tu credi che tu hai determinato quello che avresti fatto, facendolo. Non era determinato in anticipo, ma non è neppure semplicemente accaduto. Tu l'hai fatto, e avresti potuto fare il contrario. Ma che cosa significa?

Questa è una domanda strana: tutti sappiamo cosa vuol dire fare qualcosa. Ma il problema è che, se l'atto non era determinato in anticipo dai tuoi desideri, dalle tue credenze e dalla tua personalità, tra le altre cose, sembra essere qualcosa che è semplicemente accaduto, senza nessuna spiegazione. E in quel caso, in che senso è stato il tuo fare?

Una replica possibile sarebbe che non vi è alcuna risposta a questa domanda. L'azione libera è solo una caratteristica fondamentale del mondo, e non può essere analizzata. Vi è una differenza tra il fatto che qualcosa accada semplicemente senza una causa e il fatto che un'azione sia semplicemente compiuta senza una causa. È una differenza che tutti comprendiamo, anche se non possiamo spiegarla. Alcuni si fermerebbero qui. Ma altri trovano sospetto che dobbiamo fare riferimento a questa idea inspiegata per spiegare il senso in cui avresti potuto scegliere frutta invece che dolce. Finora è sembrato che il determinismo fosse la maggiore minaccia alla responsabilità. Ma ora sembra che anche se le tue scelte non sono determinate in anticipo è ancora difficile capire in che modo possiamo fare quello che non facciamo. Tutte e due le scelte possono essere possibili in anticipo, ma a meno che sia io a determinare quale di esse si verifica, non è mia responsabilità più di quel che sarebbe se fosse determinata da cause oltre il mio controllo. E come posso determinarla io se nulla la determina?

Questo solleva l'allarmante possibilità che noi non siamo responsabili delle nostre azioni, che il determinismo sia vero o sia falso. Se il determinismo è vero, sono responsabili le circostanze antecedenti. Se il determinismo è falso, nulla è responsabile, Sarebbe davvero un vicolo cieco.

Vi è un'altra possibile visione, completamente opposta a gran parte di quello che ho detto. Alcuni pensano che la responsabilità per le nostre azioni richieda che le nostre azioni siano determinate piuttosto che richiedere che non lo siano. La tesi è che, perché un'azione sia qualcosa che hai fatto, deve essere prodotta da certi tipi di cause in te. Per esempio, quando scegli il dolce al cioccolato, è qualcosa che hai fatto piuttosto che qualcosa che è semplicemente accaduto perché volevi di più il dolce al cioccolato della pesca. Siccome il tuo desiderio per il dolce in quel momento era più forte del tuo desiderio di evitare un aumento di peso il risultato è stato che hai scelto il dolce. In altri casi di azione, la spiegazione psicologica sarà più complessa, ma ce ne sarà sempre una – altrimenti l'azione non sarebbe la tua. Questa spiegazione sembra significare che quello che hai fatto, dopo tutto, era determinato in anticipo. Se non fosse stato determinato da nulla sarebbe semplicemente un evento inspiegato, qualcosa che è accaduto all'improvviso piuttosto che qualcosa che hai fatto.

Secondo questa posizione la determinazione causale in se stessa non minaccia la libertà – solo un certo tipo di causa lo fa. Se prendessi il dolce perché qualcun altro ti ci ha spinto allora non sarebbe una libera scelta. Ma l'azione libera non richiede che non vi sia affatto alcuna causa determinante: implica che la causa sia di un familiare tipo psicologico.

Per quanto mi riguarda io accetto questa soluzione. Se pensassi che tutto quello che ho fatto era determinato dalle mie circostanze e dalla mia condizione psicologica mi sentirei in trappola. E se pensassi lo stesso di chiunque altro sentirei che saremmo come una quantità di pupazzi. Non avrebbe senso considerarci responsabili delle nostre azioni non più di quanto tu consideri responsabile un cane, un gatto o un ascensore.

D'altra parte, non sono sicuro di capire come la responsabilità per le nostre scelte abbia senso se esse non sono determinate. Non è chiaro cosa significa che io determino la scelta, se nulla di quello che mi riguarda la determina. Quindi, forse, la sensazione che avresti potuto scegliere una pesca invece di una fetta di dolce è un'illusione filosofica, e non avrebbe potuto essere giusta in ogni caso. Per evitare questa conclusione, dovresti spiegare (a) cosa intendi se dici che avresti potuto fare qualcosa di diverso da quello che hai fatto e (b) come dovreste essere tu e il mondo perché questo fosse vero.

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