Nessuno può uccidere nessuno
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  1. LA GUERRA COME DIFESA DAL FUTURO

Secondo Bouthoul, la guerra è un sistema di infanticidio differito. Un modo di regolazione della crescita demografica. Vecchi oligarchi mandano a morire le generazioni più giovani, creando in tal modo una battuta d'arresto allo sviluppo della popolazione. Una specie di comportamento da "lemming", non condiviso da tutti, ma centrato solo sulla gioventù. Questa interpretazione radicale non sembra del tutto infondata, se esaminiamo l'aggressività latente dell'Occidente verso la apparentemente idolotrata gioventù. Il carattere dominante della società industriale moderna è quello della ricerca di sicurezza e garanzie. Il sedicente capitalismo liberale è cresciuto sulle barriere doganali, il sostegno pubblico, i mercati controllati e regolati. La forza lavoro ha basato la sua storia più sulle garanzie che sull'autonomia e sul senso. Tutto il dopoguerra occidentale è stato ispirato all'ideale (più ideale che reale) Welfare State.

La sicurezza e le garanzie sono l'antitesi del rischio, dell'innovazione, del futuro. Il determinismo, abbandonato nell'ambito religioso e fisico, è stato recuperato nel campo politico e sociale. Il principio di ereditarietà, respinto nel dichiarato, non si è mai spento nei meccanismi concreti di selezione professionale e politica (è un caso che negli usa "regni" il figlio di un altro Presidente?).

La società occidentale, cristallizata sulla sicurezza, le garanzie e il determinismo è conservatrice in tutte le sue espressioni. La stessa immissione nella vita attiva dei giovani è la prova più evidente del tentativo continuo di rallentare il ricambio, e dunque il cambiamento, in ogni settore.

Il giovanilismo culturale imperante non deve confondere. Lungi dall'essere una valorizzazione dei giovani, è un semplice caricatura parossistica tesa a mascherare la violenza di fondo. Il rifiuto delle nuove generazioni è il rifiuto del futuro, come diversità ed evoluzione. L'Occidente non fa progetti: auspica solo la replicazione dell'attuale. Domani deve essere come oggi. Il futuro non è la dimensiomne del possibile perchè niente di diverso dall'esistente è considerato possibile. Cosa c'è di meglio di una guerra, per sancire la vittoria del passato e del presente sul futuro? Per tentare una dilatazione del dominio dell'oggi sul domani? Il futuro ed i giovani (che lo rappresentano) spaventano come ignoti, rischiosi, ed estranei. La guerra, come infanticidio differito, difende i gerontocrati dall'ignoto, dal rischio e dall'estraneità. Non importa se, come nell'infanticidio individuale, il genitore dovrà pagare il prezzo del lutto, della colpa, della pena. Tutto sembra meglio, al fobico, che affrontare la fonte della sua paura. Tutto sembra meglio, al nevrotico, che cambiare.

Nessuno può uccidere nessuno. Mai. Nemmeno per difendersi.