I Cittadini interessati possono scaricare l'intero testo dalla
prima pagina

 

 

Sommario

Il problema mente-corpo

Dimentichiamo lo scetticismo, e assumiamo che il mondo fisico esiste, incluso il tuo corpo e il tuo cervello; e mettiamo da parte il nostro scetticismo sulle altre menti. Assumerò che tu sia cosciente se tu assumi che io lo sia. Ora, quale potrebbe essere la relazione tra coscienza e cervello?

Chiunque sa che ciò che accade nella coscienza dipende da ciò che accade al corpo. Se batti il dito del piede ti fa male. Se chiudi gli occhi non puoi vedere cosa ti sta di fronte. Se addenti un pezzo di Droste senti il gusto del cioccolato. Se qualcuno ti colpisce in testa svieni.

L'evidenza mostra che per ogni cosa che accade nella tua mente o coscienza, qualcosa deve accadere nel tuo cervello. (Non sentiresti alcun dolore per il colpo sul dito se i nervi della gamba e della spina dorsale non portassero gli impulsi dal dito al tuo cervello.) Non sappiamo cosa accade nel cervello quando pensi "Mi chiedo se questo pomeriggio avrò il tempo di farmi tagliare i capelli". Ma siamo abbastanza sicuri che succede qualcosa – qualcosa che implica mutamenti chimici e elettrici nei bilioni di cellule nervose di cui è fatto il tuo cervello.

In certi casi sappiamo come il cervello influisce sulla mente e come la mente influisce sul cervello. Sappiamo, per esempio, che la stimolazione di certe cellule cerebrali vicine alla parte posteriore della testa produce esperienze visive. E sappiamo che quando decidi di prenderti un'altra fetta di dolce certe altre cellule cerebrali mandano impulsi ai muscoli nel tuo braccio. Non conosciamo la maggior parte dei dettagli, ma è chiaro che vi sono relazioni complesse tra quello che accade nella tua mente e i processi fisici che si verificano nel tuo cervello. Fin qui tutto ha a che fare con la scienza, non con la filosofia.

Ma vi è anche una questione filosofica sulla relazione tra mente e corpo, e è la seguente: la tua mente è qualcosa di diverso dal tuo cervello, sebbene a esso connessa, oppure è il tuo cervello? I tuoi pensieri e sentimenti, le tue percezioni e sensazioni, e i tuoi voleri sono cose che accadono in aggiunta a tutti i processi fisici nel tuo cervello, o sono in se stessi parte di quei processi fisici?

Cosa accade, per esempio, quando addenti un pezzo di cioccolato? Il cioccolato si scioglie sulla tua lingua e causa mutamenti chimici nelle tue papille gustative; le papille gustative inviano alcuni impulsi elettrici lungo i nervi che vanno dalla tua lingua al tuo cervello, e quando quegli impulsi raggiungono il cervello vi producono ulteriori mutamenti fisici; infine, tu senti il gusto del cioccolato. Che cos'è questo? Potrebbe essere solo un evento fisico in alcune cellule del tuo cervello, o deve trattarsi di qualcosa di completamente differente?

Se uno scienziato ti togliesse la calotta cranica e guardasse nel tuo cervello mentre stai mangiando il pezzo di cioccolato, tutto quello che vedrebbe è una grigia massa di neuroni. Se usasse strumenti per misurare cosa sta accadendo all'interno, scoprirebbe complicati processi fisici di tipo molto differente. Ma troverebbe il gusto del cioccolato?

È come se non potesse trovarlo nel tuo cervello perché la tua esperienza del gusto del cioccolato è chiusa nella tua mente in un modo che la rende inosservabile da parte di chiunque altro – anche se ti apre la calotta cranica e ti guarda dentro il cervello. Le tue esperienze sono dentro la tua mente con un tipo di internità che è differente dal modo in cui il tuo cervello è dentro la tua testa. Qualcun altro può aprire la tua testa e vedere cosa c'è dentro, ma non può aprire la tua mente e guardarci dentro – almeno, non nello stesso modo.

Non è soltanto che il gusto del cioccolato è un sapore e quindi non si può vedere. Supponiamo che uno scienziato fosse abbastanza pazzo da cercare di osservare la tua esperienza del gusto del cioccolato leccando il tuo cervello mentre mangi un pezzo di cioccolato. Prima di tutto, il tuo cervello, probabilmente, non avrebbe per lui il gusto del cioccolato. Ma anche se ce l'avesse egli non riuscirebbe a entrare nella tua mente e osservare la tua esperienza di gustare il cioccolato. Scoprirebbe soltanto, e abbastanza ovviamente, che quando gusti del cioccolato il tuo cervello cambia in modo da sapere di cioccolato per altre persone. Lui avrebbe il suo gusto di cioccolato e tu il tuo.

Se quanto accade nella tua esperienza è dentro il tuo cervello in un modo in cui quel che accade nel tuo cervello non lo è, è come se la tua esperienza e altri stati mentali non potessero essere soltanto stati fisici del tuo cervello. Deve esservi di più in te che non il tuo corpo con il suo indaffarato sistema nervoso.

Una possibile conclusione è che deve esservi un'anima, attaccata al tuo corpo in un certo modo, che consente loro di interagire. Se è vero, allora sei fatto di due cose del tutto differenti: un organismo fisico complesso e un'anima che è puramente mentale. (Questa visione è chiamata dualismo, per ovvie ragioni.)

Ma molti pensano che quella nell'anima sia una credenza all'antica e priva di scientificità. Qualsiasi altra cosa nel mondo è fatta di materia fisica – differenti combinazioni degli stessi elementi chimici. Perché noi no? I nostri corpi si sviluppano attraverso un processo fisico complesso dalla singola cellula prodotta dall'unione di sperma e ovulo al momento del concepimento. La materia ordinaria si aggiunge gradualmente in modo che la cellula si trasforma in un bambino con braccia, gambe, occhi, orecchie e un cervello, capace di muoversi, sentire e vedere, e alla fine di parlare e pensare. Alcuni credono che questo sistema fisico complesso sia in se stesso sufficiente a dare origine a una vita mentale. Perché non dovrebbe essere così? In ogni modo, come può un semplice argomento filosofico mostrare che non è così? La filosofia non può dirci di cosa sono fatti stelle o diamanti, per cui come può dirci di cosa sono o non sono fatte le persone?

La visione secondo cui le persone non sono fatte che di materia fisica, e i loro stati mentali sono stati fisici del loro cervello è chiamata fisicalismo (o talvolta materialismo). I fisicalisti non hanno una teoria specifica di quale processo nel cervello può essere identificato come l'esperienza del gusto del cioccolato, per esempio. Ma credono che gli stati mentali siano solo stati del cervello, e che non vi è alcuna ragione filosofica di pensare che non possano esserlo. I dettagli saranno scoperti attraverso la scienza.

L'idea è che potremmo scoprire che le esperienze sono davvero processi cerebrali proprio come abbiamo scoperto che altre cose familiari hanno una natura reale che non avremmo potuto congetturare finché non è stata rivelata dalla ricerca scientifica. Per esempio, risulta che i diamanti sono composti di carbonio, lo stesso materiale di cui è fatto il carbone: gli atomi sono solo differentemente disposti. E l'acqua, come tutti sappiamo, è composta di idrogeno e ossigeno, anche se quei due elementi non sono affatto acqua quando presi in se stessi.

Per cui, anche se potrebbe sembrare sorprendente che l'esperienza del gusto del cioccolato non possa essere altro che un complicato evento fisico nel tuo cervello, non sarebbe affatto più strano della quantità di cose che sono state scoperte sulla natura reale di oggetti e processi ordinari. Gli scienziati hanno scoperto che cos'è la luce, come crescono le piante, come si muovono i muscoli – è solo questione di tempo prima che scoprano la natura biologica della mente. Ecco quanto pensano i fisicalisti.

Un dualista replicherebbe che quelle altre cose sono diverse. Quando scopriamo la composizione chimica dell'acqua, per esempio, abbiamo a che fare con qualcosa che è chiaramente là fuori nel mondo fisico – qualcosa che tutti possiamo vedere e toccare. Quando scopriamo che è fatta di atomi di idrogeno e ossigeno scomponiamo soltanto una sostanza fisica esterna in parti fisiche più piccole. È una caratteristica essenziale di questo tipo di analisi che non forniamo una scomposizione chimica del modo in cui l'acqua ci sembra, di come la sentiamo, del gusto che ha per noi. Queste cose avvengono nella nostra esperienza interna, non nell'acqua che abbiamo scomposto in atomi. L'analisi fisica o chimica dell'acqua le lascia da parte.

Ma per scoprire che gustare del cioccolato era in effetti solo un processo cerebrale avremmo dovuto analizzare qualcosa di mentale – non una sostanza fisica esternamente osservabile, ma una sensazione gustativa interna – nei termini di parti che sono fisiche. E non c'è modo in cui un ampio numero di eventi fisici nel cervello, per quanto complessi, possano essere le parti di cui è composta una sensazione gustativa. Un tutto fisico può essere analizzato in parti fisiche più piccole, ma un processo mentale no. Parti fisiche non possono proprio dare luogo a un tutto mentale.

Vi è un'altra possibile visione che è differente sia dal dualismo sia dal fisicalismo. Il dualismo è la visione che tu sei fatto di un corpo più un'anima, e che la tua vita mentale avviene nella tua anima. Il fisicalismo è la visione che la tua vita mentale è fatta di processi fisici nel tuo cervello. Ma un'altra possibilità è che la tua vita mentale avvenga nel tuo cervello, e che tuttavia tutte quelle esperienze, quei sentimenti, pensieri e desideri non siano processi fisici nel tuo cervello. Questo vorrebbe dire che la materia grigia di bilioni di cellule nervose nella tua scatola cranica non è solo un oggetto fisico. Ha una quantità di proprietà fisiche – si verifica in essa una grande quantità di attività chimica e elettrica – ma vi avvengono anche processi mentali.

La visione che il cervello è la sede della coscienza, ma che i suoi stati coscienti non sono solo stati fisici è chiamata teoria del doppio aspetto. La si chiama così perché essa implica che quando addenti un pezzo di cioccolato questo produce nel tuo cervello uno stato o processo con due aspetti: un aspetto fisico che coinvolge vari mutamenti chimici e elettrici, e un aspetto mentale – l'esperienza del sapore del cioccolato. Quando si verifica questo processo uno scienziato che guardi nel tuo cervello sarà in grado di osservare l'aspetto fisico, ma sarai tu stesso, dall'interno, a sperimentare l'aspetto mentale: avrai la sensazione di gustare del cioccolato. Se fosse vero, il tuo stesso cervello avrebbe un interno che non potrebbe essere percepito da un osservatore esterno anche se lo apre in due. Ti darebbe una certa sensazione o gusto il fatto che quel processo si verifichi nel tuo cervello.

Potremmo esprimere questa visione dicendo che tu non sei un corpo più un'anima – che sei solo un corpo, ma il tuo corpo, o almeno il tuo cervello, non è solo un sistema fisico. È un oggetto con aspetti fisici e mentali: può essere sezionato, ma ha anche il tipo di interiorità che non può essere svelata tramite dissezione. C'è qualcosa come gustare cioccolato dall'interno perché c'è qualcosa come avere dall'interno il tuo cervello nella condizione che è prodotta quando mangi un pezzo di cioccolato.

I fisicalisti credono che nulla esiste se non il mondo fisico che può essere studiato dalla scienza: il mondo della realtà oggettiva. Ma allora devono trovare posto in qualche modo per sentimenti, desideri, pensieri e esperienze – per te e per me – in un mondo del genere.

Una teoria proposta in difesa del fisicalismo è che la natura mentale dei tuoi stati mentali consiste nelle loro relazioni con cose che li causano e cose che essi causano. Per esempio, quando ti fai male al dito e senti dolore, il dolore è qualcosa che si verifica nel tuo cervello. Ma la sua dolorosità non è solo la somma delle sue caratteristiche fisiche, e non è neppure qualche misteriosa proprietà non fisica. Piuttosto quello che ne fa un dolore è che si tratta del tipo di stato del tuo cervello di solito provocato da una lesione, e che di solito ti fa urlare e zoppicare e evitare ciò che ha causato la lesione. E questo potrebbe essere uno stato puramente fisico del tuo cervello.

Ma ciò non sembra sufficiente per fare di qualcosa un dolore. È vero che i dolori sono causati da una lesione, e ti fanno urlare e zoppicare. Ma si sentono anche in un certo modo, e questo sembra essere qualcosa di diverso da tutte le loro relazioni con cause e effetti, come da tutte le proprietà fisiche che possono avere – se sono di fatto eventi nel tuo cervello. Per quanto mi riguarda, credo che questo aspetto interno del dolore e di altre esperienze coscienti non possa essere adeguatamente analizzato nei termini di qualche sistema di relazioni causali con stimoli fisici e comportamento, per quanto complesso.

Sembrano esservi due tipi di cose del tutto differenti che avvengono nel mondo: le cose che appartengono alla realtà fisica, che molte persone differenti possono osservare dall'esterno, e quelle altre cose che appartengono alla realtà mentale, che ciascuno di noi sperimenta dall'interno nel suo caso. Questo non vale solo per esseri umani: cani, gatti, cavalli e uccelli sembrano essere coscienti, e anche pesci, formiche e scarabei probabilmente lo sono. Chi sa dove ci si ferma?

Non avremo una concezione generale adeguata del mondo finché non potremo spiegare come, quando una quantità di elementi fisici sono messi insieme nel modo giusto, formano non solo un organismo biologico funzionante, ma un essere cosciente. Se la coscienza stessa potesse essere identificata con un certo tipo di stato fisico, si aprirebbe la strada per una teoria fisica unificata di mente e corpo, e quindi, forse, per una teoria fisica unificata dell'universo. Ma le ragioni contro una teoria puramente fisica della coscienza sono abbastanza forti da fare apparire probabile che una teoria fisica di tutta la realtà è impossibile. La scienza fisica ha progredito lasciando la mente fuori da quanto cerca di spiegare, ma può esservi di più nel mondo di quanto la scienza fisica possa comprendere.

Capitolo precedente
Capitolo successivo