Le culture totalitarie si contraddistinguono non tanto per il loro sadismo (peraltro sempre da loro definito legale), quanto per la volontà di “rieducare”. Non basta punire, bisogna convincere e sottomettere. A Torquemada non bastava torturare, voleva convertire. Stalin e Mao Tse Tung chiamavano “campi di rieducazione” i loro lager.
Nei canali minori circolano programmi sulle dogane di Canada, Australia e Nuova Zelanda e sulla polizia stradale australiana. Sarebbero da proibire ai minori per il mostruoso messaggio nascosto che contengono: se trasgredisci la legge (per quanto folle sia) non sarai solo punito, dovrai mostrarti servile, ascoltare una predica e pentirti pubblicamente. Non è tanto criticabile il fatto che le dogane siano trappole per aumentare il PIL del Paese, nè che le multe siano esorbitanti. E’ folle l’atteggiamento degli addetti che somigliano alle SS o alle Guardie Rosse: non gli basta sanzionarti, vogliono sottometterti e rieducarti.
Come poi vengono trattati i lavoratori immigrati irregolari da queste dogane, dovrebbe scandalizzare i “buonisti” che criticano l’Ungheria e fanno le fusa agli “amici” occidentali.