Akkademia di Psicopolis



APPUNTI DELLE ULTIME 25 LEZIONI TENUTE DAL PROF. ENZO SPALTRO ALL'UNIVERSITA' DI BOLOGNA, PRIMA DEL PENSIONAMENTO

LA MAFIA DELL'EGO

Contrariamente a quel che si pensa, il gruppo è interno e non esterno a noi e l'origine della democrazia come realizzazione sociale dell'idea di gruppo é un problema specifico di mentalità.
Così anche i mesi dell'anno, le misure ed i giorni della settimana sono fatti interni più che esterni: sabato e domenica sono degli stati d'animo, degli elementi specifici singoli nel pluralismo dei giorni della settimana.
I giorni di festa e le stagioni seguono la stessa sorte.
Il gruppo é una faccenda di mentalità ed il ragionare al plurale é una lingua straniera da imparare.
Ci sono persone più o meno predisposte, ma tutte hanno difficoltà, resistenze, difese, episodi, fenomeni e sviluppi lungo il complesso cammino dell'apprendimento del linguaggio di gruppo.
Il gruppo che si sta sviluppando é il sabato della socialità.
Lo sviluppo del gruppo é un fatto estetico, una promessa di benessere condiviso e non suddiviso.
Ci sono dei momenti in cui gli uomini si difendono perché vivono lo stato di gruppo come una limitazione della propria sovranità.
Poi si fermano come se fossero attirati ed intimoriti allo stesso tempo.
Poi ancora affrontano il rischio della rinuncia ad essere tutto.
La rassegnazione (poi il piacere) di essere solo una parte.
Ma spesso nel nostro interno, il nostro gruppo interiore, le nostre diverse parti di noi, non accettano di essere solo parte.
La ragione vuole dominare l'emozione. La volontà vuole dominare la ragione e via dicendo.
L'ego é spesso la parte cosciente, razionale e dominante della nostra psiche.
L'ego tende a costituire una "mafia" cioé un polo dominante che schiaccia le altre parti della nostra psiche.
La "mafia" dell'ego costituisce la più forte resistenza alla mentalità e dallo spirito di gruppo.
Per costruire una società plurale, cioé più benestante, occorre superare la "mafia" dell'ego.
Non siamo tutto di un pezzo. Noi siamo oggettivi e tanto meno oggetti.
Non siamo immobili e stabili.
Queste sono premesse di una mentalità di gruppo che la mafia dell'ego tenta di soffocare.

LA CREATIVITA'



INVENTIVITA' ?

CREATIVITA'

=/=

INTELLIGENZA

CREATIVITA'

=/=

INNOVAZIONE

CREATIVITA'

=/=

RAZIONALITA'


CREATIVITA' COME MOLTIPLICAZIONE E MOLTEPLICITA'

CREATIVITA'

----->

COPPIA

   

GRUPPO

   

COLLETTIVO


CREATIVITA E RISCHIO
QUESTIONARIO DI AUTOVALUTAZIONE

Rispondere con una sola scelta in base al proprio grado di accordo, o disaccordo, tracciando una crocetta sul tondino corrispondente.
totale ACCORDO parziale NON S0 parziale DISACCORDO totale

LA LOGICA DEI CONFLITTI - CONCETTI BASE DA TENER PRESENTI

DECISIONE

= scelta tra due o più alternative

RISCHIO

= decisione motivata da una posta in gioco,
= percezione di un pericolo, possibilità di un danno o di un mancato vantaggio

CONTRADDIZIONE

= impossibilità di decisione o discelta,
= blocco del rischio, rallentamento della decisione

CONTRADDIZIONE PRINCIPALE

= quella che determina il maggiore blocco di decisioni o di rischio: corrisponde al principio di causalità, di priorità, di centralità

CONFLITTO

= impossibilità di vivere una contraddizione: ansia che determina la rimozione di almeno una delle alternative della scelta impossibile,
= decisione parzialmente inconscia,
= bruciatore di energia psichica che viene sciupata e non investita
= rifiuto del pensiero a tendenza centrale e della confluenza, oggettività ed unificazione coatta, riemergere del pensiero laterale e della defluenza, soggettività e pluralizzazione.

COMPLESSO

= impossibilità di vivere un conflitto: ansia che determina la rimozione di tutte le alternative della scelta impossibile,
= incapacitià di mantenere un confitto a livello cosciente: perciò decisione totalmente inconscia,
= passaggio da un comportamento parzialmente razionale a un comportamento totalmente irrazionale e simbolico

COSTRUTTIVITA'

= capacità di ritornare sulle decisioni, di equilibrare conflitti interni ed esterni, di gestire la parte inconscia, di lottare per qualcosa-qualcuno non contro qualcosa-qualcuno
= conservazione del confitto e sua cosciente gestione

DISTRUTTIVITA'

= incapacità di decidere, di cambiare decisioni passaggio globale ai conflitti interni ed esterni, totale contenuto inconscio del comportamento conflittuale
= rimozione del confitto: sua cosciente eliminazione

L'USO DEI GRUPPI NELLO SVILUPPO [CAMBIAMENTO] ORGANIZZATIVO

Pregiudizi ed opinioni diffuse ed arbitrarie
  1. CAMBIAMENTI E SVILUPPI AVVENGONO PER CAUSE TECNICHE, ECONOMICHE ED AMBIENTALI, NON PER ALTRI MOTIVI
  2. AL MASSIMO SI POSSONO INVOCARE CAMBIAMENTI INDIVIDUALI E SVILUPPI PERSONALI, QUASI MAI COLLETTIVI
  3. CAMBIAMENTI E SVILUPPI NON SI POSSONO PIANIFICARE O CONTROLLARE: NON SI PUO' SAPERE SE SARANNO PACIFICI O ROVINOSI, CAMBIARE E' UN SALTO NEL BUIO
  4. CAMBIAMENTI E SVILUPPI SONO IL FRUTTO DEL LAVORO DI PICCOLE EQUIPE CHE SI TROVANO DI FRONTE UNA STRAGRANDE MAGGIORANZA RESISTENTE ED IGNORANTE: I COLLETTIVI SONO CONTRARI AI CAMBIAMENTI
  5. GLI UNICI CAMBIAMENTI E SVILUPPI VALIDI SONO QUELLI OGGETTIVI: LA STRUTTURA VALE PIU' DI OGNI IDEA O PENSIERO IL POTERE E' UN FATTORE OGGETTIVO

LOGICA DEL CAMBIAMENTO ORGANIZZATIVO




TECNOLOGIE del CAMBIAMENTO ORGANIZZATIVO: INTERVENTI SU SISTEMI SOCIALI DEFINITI

  1. MODELLISTICA CONFLITTUALE DIALETTICA
    1. PICCOLO GRUPPO COME CINGHIA DI TRASMISSIONE
    2. METABLETICA, REGOLAZIONE DELLA VELOCITA' D'INTERVENTO
    3. MONO ===> POLICRAZIA, CREAZIONE DI UNA SECONDA DIMENSIONE DI CONFLITTO
    4. SOCIOANALISI, LA DIMENSIONE INCONSCIA DEL CONFLITTO IMPORTAZIONE/ESPORTAZIONE
    5. CONTRADDIZIONI SECONDARIE/PRINCIPALE
  2. MODELLISTICA UNITARIA TRADIZIONALE
    1. CAMBIAMENTI INDIVIDUALI, ATTEGGIAMENTI
    2. SISTEMI SOCIOTECNICI, ERGONOMIA
    3. DIAGNOSI DI CLIMA, DATA BASE
    4. LA "CULTURA", SVILUPPO ORGANIZZATIVO ED ANALISI ISTITUZIONALE
    5. IL POTERE E LA QUALITA' DEL POTERE, OUT-GROUP E COERCIZIONE- VIOLENZA
    6. NON VIOLENZA ED AZIONE ESEMPLARE
TRE MODI DI PROMUOVERE IL CAMBIAMENTO COLLETTIVO
  1. LA LOTTA
  2. Abbondanza

    Scarsità

    AGGRESSIVITA'/LOTTA = AD-GRADIOR

    AGGRESSIONE

    BENIGNA: BIOFILA

    MALIGNA: NECROFILA

    LOTTA PER ...

    LOTTA CONTRO...

    ACCONTENTARE BISOGNI PROPRI

    DISTRUGGERE BISOGNI ALTRUI

    POTERE A SOMMA VARIABILE

    POTERE A SOMMA ZERO

    ABBONDANZA

    SCARSITA'

  3. 3 PRINCIPI:
    1. PICCOLO GRUPPO E SUO CLIMA COME REGOLATORE DELL'EQUILIBRIO BIOFILO
    2. LA NECROFILIA NON SI TRATTA DIRETTAMENTE MA INDIRETTAMENTE CAMBIARE LA PERCEZIONE DEL POTERE E DELLA SCARSITA'
    3. LA LOTTA DEVE ESSERE DE-CRIMINALIZZATA PARTECIPAZIONE COME LOTTA PER LA BIOFILIA REPRESSA SI TRASFORMA IN NECROFILIA



    L'UOMO AGGREDISCE GLI ALTRI PER EVITARE DI AGGREDIRE SE' STESSO

  4. LA METABLETICA
    (VAN DER WELD - 1970)


    -----> SCIENZA DELLE TRASFORMAZIONI

    INVESTIMENTO LIBIDICO, CIOE' RIVOLUZIONE
    Il cambiamento, per essere tale, deve essere allegro


    OGNI INTERPRETAZIONE E' SOCIALIZZANTE
    Maggior stimolo allo spirito di gruppo

    UNA TEORIA RIVOLUZIONARIA NON PUO' ESSERE TOTALIZZANTE

    IL DILEMMA RIVOLUZIONE-RIFORMA E' DI TIPO ALIBISTICO
    Impedisce il passaggio dalla cultura di gruppo alla cultura del collettivo

    LE PANTOFOLE SONO IMPORTANTI
    Ogni tanto bisogna riposarsi per riprendere fiato

     

  5. LA S T O R I C I Z Z A Z I O N E: TEMPO E SPAZIO INTERUMANI



Questo diagramma possiamo definirlo"CROCE DEL CAMBIAMENTO"

Esso esprime bene l'idea di psicologia storica. Questa croce può essere considerata come uno schema catalogativo e classificativo di molte proposte innovative o almeno proposte come tali.

LA NEGAZIONE DELL'OZIO

La realtà sociale è frutto dei continui conflitti, accordi e negoziati tra i soggetti.
Non è oggettiva, ma soggettiva.
La cosiddetta oggettività deriva da questo magma che la rete delle relazioni tra soggetti.
Il potere vigente non accetta la negoziazione, il tavolo delle trattative.
Lo subisce solo se ne è costretto.
Altrimenti impone la sua soggettivitià che proclama come oggettiva.
Così l'oggettività è un mezzo per costringere, come ha detto il filosofo cileno, Humberto Maturrana.
La soggettività è invece un mezzo per sensificare, per dare senso, assenso, dissenso, consenso, quindi creare significati, come ha detto lo psicologo italiano Agostino Gemelli nella sua teoria della percezione.
La soggettività permette la costruzione continua della realtà sociale ed è un modo per utilizzare la negoziazione per realizzare questa inter-soggettività.
La parola negoziazione deriva dal latino negazione dell'ozio ed il termine negocio in spagnolo significa affare, convenienza, guadagno.
La parola ha quindi un significato costruttivo.
La negazione dell'ozio significa l'uscita dalla passività.
Il negoziato è infatti lotta, partecipazione e desiderio di cambiamento.
Oltre che pretesa di sovranità, cittadinanza e benessere.
Però in passato negoziare ha significato doppio gioco, e quindi disonestà.
Servire due padroni per millenni non è stato accettato.
Spesso negoziato veniva scambiato per tradimento.
Molte persone sono state uccise per avere "trattato" col nemico.
La doppia appartenenza è stata per secoli rifiutata in tutte le parti del mondo.
Bene lo sanno i sindacalisti che nelle loro origini sono stati fortemente perseguitati per questa loro motivazione negoziale.
L'idea di trattare era infatti strettamente legata all'idea di tradire.
Il pensiero duale e poi l'idea di gruppo hanno a poco a poco smussato questa rigidità relazionale ed hanno così costruito un'immagine positiva, prima del negoziato (a due) poi della mediazione (a tre) e poi ancora della conversazione (a molti).
L'idea di gruppo è stata l'idea forza di questo sviluppo e di questa conversione sulla via del benessere.


IL CICLO NEGOZIALE

F A S I

1

2

3

4

5

6

NASCITA

PIATTAFORMA

PIANO

CONFRONTO

CHIUSURA

 

 



LA NEGOZIAZIONE INCLUDE

  1. IL CONFLITTO COME FISIOLOGIA DEL RAPPORTO
  2. LA PLURALITA' COME VARIABILE INDIPENDENTE
  3. IL PROCESSO DETERMINA LA SOGGETTIVITA' COME VARIABILE INDIPENDENTE PIU' CHE IL CONTENUTO
  4. LA COMPLESSITA' COME SITUAZIONE FISIOLOGICA, PATOLOGICA E' LA SEMPLICITA'
  5. L'OBBIETTIVITA' E' IDEOLOGICA IL NEMICO E' NECESSARIO , INELIMINABILE: E' LA PREMESSA DELLA PLURALITA' E DELLA SOGGETTIVITA'
  6. LA NEGOZIABILITA' E' CICLICA (alta e bassa) PERIODICITA' E CICLICITA' SONO NECESSARIE
  7. IL PROGETTO PREVALE SUL DESTINO QUANDO SI NEGOZIA SI RIFIUTA IL DESTINO

TIPOLOGIA DEGLI STILI NEGOZIALI

PUNTI FORTI [ + ] e PUNTI DEBOLI [ - ]

  1. UOMO DELLA FORESTA
    + creativo, ambizioso, carismatico, tenace, competitivo, manutentivo, attento;
    - insensato, disgregante, intrusivo, tumultuoso, infido, sleale, aggressivo, combattivo;
  2. DITTATORE
    + assertivo, organizzato, posato, deciso, astuto, analitico, efficiente;
    - rigido, isolato, ostinato, insistente, autoesigiente, giudicante, intimidente;
  3. UOMO OMBRA
    + motivato, competente, discreto, creativo, leale, tenace, autosufficiente, fidato;
    - limitato, in-competente, rigido, insensibile, evasivo, abbottonato, privato, infido, ambiguo;
  4. PAPA'- MAMMA
    + premuroso, stimolante, incoraggiante, energico, attento, aggraziato, calmo, espansivo;
    - manipolatore, contorto, opaco, intimorente, iperprotettivo, trascurato, paternalista, seduttivo;
  5. POMPIERE
    + piacevole, aggraziato, armonioso, aiutante, leale, attento, affidabile, diplomatico;
    - pignolo, svaccante, ansioso, indeciso, apatico, ossequioso, indipendente, evasivo;
  6. VITTORIOSO
    + obiettivo, non giudicante, curioso, chiaro, trasparente, motivato, deciso, sensibile, aperto, forte;
    - teoricamente nessuna.

INTER-REAZIONI TRA DIVERSI STILI NEGOZIALI

Risponde ad un negoziatore di tipo...
Ex ruoli nella Società Famiglia

Dittatore

Uomo della foresta

Uomo ombra

Papà - mamma

Pompiere

Vittorioso

Dittatore
Nobile
Promigenito

Stato di guerra
Scontro
O

Difesa
Conservazione del titolo verso lo sfidante

Marcia in silenzio nella nebbia

Grandi dibattiti ed ufficialità di posizioni

Interpretazioni e sarcasmo
Superiorità

Forte coi deboli e debole coi forti

Uomo della foresta
Secondogenito

Sfida verso il detentore del titolo
Attacco

Allarme totale
Mobilitazione generale

Il ragno che blocca la mosca o cerca di farlo

Il peccatore va a confessarsi dal prete
O

Dissacrazione e sarcasmo

Comportamento da manuale: sforzo di ortodossia
O

Uomo ombra
donne

Camaleonte, mimetizzarsi, silenzio

Ammirazione e breve fascino
O

Nave nella notte, senza luna nè radar: cautela

Papà, tu parli ed io ti ascolto: ossequiosità

Discolpa scuse ed offerta di solidarietà
O

Meno male che c'è uno che mi capisce: come te nessuno

Papà - mamma
terzogenito

Vecchio alpino o compagno di scuola

Ecco infine qualcuno che ha bisogno di me
O

Stammi un po' ad ascoltare: mi segui?

Sfida ufficiale Campionato della categoria

Genitore che aiuta il bambino a crescere: dai sbrigati

Dammi una mano cerca di collaborare con me, aiutati

Pompiere
terzogenito

Mi adeguo
Resa senza condizioni

Fuga o atteggiamento masochista.
Mi piace soffrire

Diffusione di brutte notizie:
va tutto male

Dipendenza e passività
Parassitismo

Legame di complicità immobilista. Sto bene così

Coraggio
Fai presto ad agire e lasciami in pace

Vittorioso

Prodenza e precisione: bisogna calcolare tutto

Poliziesco e controllore: sta calmo ragazzo!

Continua a star zitto e fermo: mi piaci così

Non mi piace essere preso in giro: siamo pari

Invito a partecipare e ad uscire allo scoperto

Mi piace il tuo stile e modo di fare: concludiamo
O

Un negoziatore di tipo
Come?
+ inter-- relazioni tra diversi stili negoziali