Buttiamo la RAI

La tv di Stato affida a McCann Erickson la campagna sugli abbonamenti, che costa 300mila euro. E la divisione interna che produce materiale pubblicitario resta inutilizzata, anche se è a libro paga.

In cinque anni l’azienda di Stato ha accumulato debiti per 260 milioni di euro. E ora deve trovarne di corsa 112. Pesano le spese esterne, come i cinque milioni andati via in auto a noleggio. (fonte)

L’esempio Iene by Ellen Ripley

Il servizio di Filippo Roma delle Iene in una sede del Comune di Roma. Filma dipendenti pubblici che timbrano i cartellini dei colleghi assenteisti o che se ne vanno, durante l’orario di lavoro, a fare colazione spese o commissioni personali.

Un esempio di come dovrebbe essere fatta la tv.

Da vedere su Italia 1

Ogni notte verso le 3 va in onda una serie da vedere per chi l’ha persa alla prima uscita: THE SHIELD. Un poliziesco molto cattivo, recitato benissimo e ambientato nella peggiore Los Angeles. (Ellen Ripley)

Rescue me

Se non riuscite a prendere sonno, verso le 3 del mattino su Italia1 non perdetevi “Rescue me”. Una serie sui pompieri di NY dopo l’11 settembre. Un cast di sconosciuti perfetti, con camei di attori famosi, presenta una storia politicamente scorretta, a tratti violenta e sboccata, ma di una verità e profondità rare da vedere in tv.
(Ellen Ripley)

Fotografia crudele di una generazione fatta delle JENE

Da tempo Le Jene mandano in onda lo “Sconvolt quiz”. Domande di terza elementare fatte a giovani in discoteca. Nessuno riesce a rispondere e il sottinteso è che non lo fanno perchè totalmente sballati da pasticche e alcool. Il sospetto che gli intervistati non avrebbero saputo rispondere nemmeno alle 9 di mattina, in ufficio o a scuola, è stato confermato giovedi 12 maggio(Jene by night). E’ stata presentata un’intervista a giovani per strada su Bin Laden: chi era, dove è nato, quando avrebbe abbattuto le torri, ecc. Praticamente nessuno ha dato una sola risposta giusta.
Perchè continuate a dire ai Vostri figli di studiare e leggere i giornali? (Ellen Ripley)

IL REALITY RENDE LIBERI

 


Le Slave Celebrities, vivono chiuse in una scatola. Il senso di disorientamento e’ dato anche dalla depersonalizzazione dell’individuo (tecnica molto in voga nei campi di concentramento). Sono dipsosti a tutto. Il loro ossigeno sta al di fuori del cubo: un po’ di esposizione televisiva e si ricomincia a far serate, dai. Pensavano di fare gli attori, di avere una carriera nel mondo dello spettacolo e invece, eccoli li’.. ancora una volta costretti a scorengiarsi addosso nelle mani di un pubblico pagante. Uno spettacolo che raccoglie TUTTO il trash della piu’ becera televisione italiana dell’ultimo lustro; quasi un Guinness Wordl Record. Ditelo a Gerry!! Comunque un grande successo decretato dal popolo della rete… Gruppi spontanei che sono appassionati di questo splendido e geniale programma!! (Ellen Ripley)

Bello anche l’hype che si e’ creato su Twitter.