Questo metodo è anche chiamato “problema- reazione- soluzione”. Si crea un problema, una “situazione” prevista per causare una certa reazione da parte del pubblico, con lo scopo che sia questo il mandante delle misure che si desiderano far accettare. Ad esempio: lasciare che si dilaghi o si intensifichi la violenza urbana, o organizzare attentati sanguinosi, con lo scopo che il pubblico sia chi richiede le leggi sulla sicurezza e le politiche a discapito della libertà. O anche: creare una crisi economica per far accettare come un male necessario la retrocessione dei diritti sociali e lo smantellamento dei servizi pubblici. Noam Chomsky: lista delle 10 strategie della manipolazione attraverso i mass media (fonte)
I canali televisivi decidono cosa è una notizia e cosa non lo è, attraverso i Tg, i documentari, i dibattiti. Per appoggiare il regime non esitano a pubblicare sondaggi e statistiche, che definire imprecisi è un eufemismo. L’uso dei dati sullo spread è famoso come sistema per creare un problema e offrire come soluzione le dimissioni del governo. I filmati ripetuti fino all’ossessione dei “timbratori” di cartellino hanno creato il problema degli assenteisti per poi offrire la soluzione di giustiziare i peccatori, lasciando impuniti i capi e i politici incaricati di organizzare e controllare il lavoro.
Ma il culmine della complicità arriva con l’abuso di pubblicità alle malefatte della giustizia. Decine di persone vengono ghigliottinate sulla pubblica piazza telematica al primo strillo di un Pubblico Ministero, salvo divulgare smentite o notizie di assoluzioni “dopo la sepoltura”. Intanto, il problema segnalato diventa centrale su tutte le reti e le soluzioni sono sempre giustizialiste. (scarica intero .pdf)